Due imprenditori del settore trasporto di merci su strada, Giuseppe Rapisarda, di 62 anni, e il figli Vincenzo, di 39, sono stati posti agli arrestati domiciliari dalla Guardia di finanza di Catania per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di scritture contabili e bancarotta fraudolenta. Nei loro confronti, e di altri tre indagati sottoposti agli obblighi di presentazione alla Pg (Carmelo Falco, 50 anni, Riccardo Motta, di 54 anni, cognato di Vincenzo Rapisarda, e Francesco Cocuzza, di 58 anni) il Gip ha emesso, su richiesta della Procura, un provvedimento restrittivo. Disposto anche il sequestro beni, per equivalente, di due milioni di euro di disponibilità finanziarie degli indagati per un’evasione dell’Iva, dal 2012 al 2016, per 14 milioni di euro, e di due società commerciali, la R&R srl e la T&C srl. I due imprenditori avrebbero utilizzato documenti contabili falsi, creati per frodare Fisco, imprese concorrenti e creditori, emessi da aziende fittizie.