Tre cittadini nigeriani, due uomini e una donna, sono stati fermati dagli agenti della squadra mobile di Catania con la collaborazione dei colleghi di Bologna e di Sassari, perche’ gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di piu’ delitti, di tratta di persone in danno di connazionali, anche di minore eta’, tratta di esseri umani, con l’aggravante della transnazionalita’ e, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Sono E.O., 30 anni, arrestato a Bologna, G.O., 32 anni, arrestata a Bologna e K.E.O., 32 anni, arrestato a Sassari.
Il provvedimento restrittivo e’ stato emesso dalla Dda di Catania dopo le dichiarazioni rese da una cittadina nigeriana, minorenne, sbarcata al Porto di Catania con altri migranti. Ai poliziotti ha raccontato di essere partita dalla Nigeria per l’Europa alla ricerca di un lavoro per poter mantenere la propria famiglia, dopo avere contratto un debito di circa 30.000 dinari con una ‘madame’ residente in Italia che l’aveva fatta sottoporre al rito magico denominato ‘Ju Ju’. Dopo essere stata trasferita dall’organizzazione dalla Nigeria alla Libia, la ragazza era stata venduta ad un’altra ‘madame’ e aveva intrapreso un viaggio clandestino via mare che l’aveva condotta sulle coste siciliane.
Le indagini hanno consentito di riscontrare le dichiarazioni della minore e fare emergere l’esistenza di un’organizzazione criminale a carattere transnazionale, con basi in Nigeria, Libia ed Italia. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era E.O. a capo dell’organizzazione che con l’aiuto della compagna G.O., gestiva traffico di giovani donne nigeriane da trasferire in Italia per essere avviate alla prostituzione. Era invece K.E.O., recentemente arrivato in Italia, a selezionare le vittime da reclutare. L’uomo, temendo che scoprissero la sua identita’ e risalissero al precedente provvedimento di espulsione, progettava di fuggire in Svezia.