
Strade trasformate in un set per simulare decine di incidenti stradali e ottenere rimborsi da compagnie assicurative. E’ l’accusa che i carabinieri della tenenza di Misterbianco hanno contestato a tre persone arrestate, due delle quale poste ai domiciliari, e a una quarta sottoposta all’obbligo di firma. La Procura ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe a compagnie assicurative, falsa testimonianza e falso in scrittura privata. Al centro dell’inchiesta oltre 60 incidenti stradali, denunciati tra il 2012 e il 2014, e seguiti da richieste di risarcimento danni per circa 500.000 euro per traumi che secondo l’accusa sono inesistenti o provocati da altre cause.
A capo del gruppo due catanesi, un ragioniere di 49 anni, titolare di un Caf, e un disoccupato di 47 anni, il primo posto ai domiciliari il secondo portato in carcere: avrebbero provveduto materialmente alla meticolosa messinscena del falso sinistro con feriti, individuando soggetti compiacenti con certificati medici pregressi (compatibili con lesioni da incidente stradale ma attestanti infortuni domestici o sportivi) e una controparte connivente disposta ad assumersi la responsabilita’ del falso sinistro stradale proprietaria di veicolo con copertura assicurativa valida. Messo in scena il falso incidente entravano in gioco il ragioniere e un disoccupato 46enne di Gravina di Catania sottoposto all’obbligo di firma. Secondo l’accusa avevano il compito di reclutare i testimoni, istruire la pratica e seguire l’iter burocratico sino alla liquidazione del risarcimento, suddiviso tra i quattro indagati e altre persone (segnalate alla Procura), di volta in volta coinvolti nella ‘sceneggiata’, come parti del sinistro, testimoni, patrocinatori legali e medici legali.