Beni per 230mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nei confronti di 6 persone, indagate in concorso tra loro per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di aiuti comunitari all’agricoltura. Il provvedimento, che ha accolto la richiesta formulata dalla Procura etnea, trae origine da indagini eseguite dalla tenenza di Acireale, nel corso delle quali è stata accertata l’indebita erogazione a loro favore di sussidi comunitari erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura a sostegno del settore. Al fine di soddisfare i requisiti previsti per ottenere i fondi pubblici, gli indagati hanno prodotto falsi titoli di possesso di terreni agricoli, quali contratti di comodato o di affitto, o false dichiarazioni sostitutive. Tra le particelle di terreni indicati dagli indagati come di loro possesso, oltre a quelli di privati cittadini che hanno disconosciuto qualsivoglia contratto di alienazione, figuravano anche cave di pietra lavica e aree di proprietà del Demanio della Regione Sicilia. In un contratto di comodato, addirittura, era stata indicata, quale comodante, una persona che, al momento della stipula, era deceduta da anni. Nella vicenda oltre ai tre beneficiari dei sussidi, sono coinvolti tre operatori di Centri di Assistenza Agricola, società di servizi che prestano sostegno alle aziende agricole nella presentazione delle istanze di erogazione degli incentivi. Nel dettaglio, i citati impiegati, in accordo con i richiedenti, hanno istruito e inoltrato alla Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura le domande corredate dai falsi documenti, occultando, al fine di ostacolare i controlli, il relativo fascicolo.