Cinque della provincia di Siracusa, Carlentini, Melilli, Noto, Porto Palo di Capo Passero e Priolo Gargallo, commissariati dalla Regione per non aver provveduto alla redazione e all’adozione del piano di utilizzo del demanio marittimo.
L’ultima scadenza dettata da Palermo era quella del 23 aprile, un mese dopo la pubblicazione sulla Gurs della circolare assessoriale. Scadenza ovviamente saltata per i 5 Comuni del Siracusano e per altri 54 Comuni siciliani. Sette sono in provincia di Agrigenti, uno nell’Ennese, tre nel Catanese, una trentine nel Messinese, 12 nel Palermitano, 3 nel Ragusano, una segnalazione per Trapani.
I commissari ad acta dovranno provvedere, in sostituzione dell’amministrazione comunale, alla redazione ed adozione del piano di utilizzo del demanio marittimo. L’incarico ha una durata di tre mesi, salvo proroga che potrebbe prolungarlo fino a dodici mesi “per giustificati motivi in rapporto alla complessità degli atti da compiere”.
Il piano è un strumento importante per pianificare l’utilizzo dell’area compresa tra la linea di costa e la dividente demaniale e diventa fondamentale in vista del 2020, quando dovrebbe scadere l’ultima proroga fissata dall’Italia per il rinnovo automatico delle concessioni.