E’ salito a 193 il numero dei morti a causa della valanga di acqua, fango e detriti che ha colpito nella notte tra venerdi’ e sabato la cittadina di Mocoa in Colombia, al confine con Ecuador e Peru’.
Poi, per la mancanza di corrente elettrica a Mocoa, i soccorritori hanno sospeso le ricerche dei dispersi. Hanno assicurato che le ricerche proseguiranno alle prime luci dell’alba della domenica mattina locale. I corpi di circa 200 persone trovate morte sono stati composti in una camera mortuaria temporanea dove tre squadre di medici legali stanno lavorando per identificare rapidamente le spoglie.
Sono “200 i feriti, di cui 22 gravi, che saranno trasportati con aerei nelle città vicine”. Il presidente ha poi messo in guardia sul numero dei dispersi, chiedendo di evitare speculazioni a riguardo. In un precedente bollettino la Croce Rossa parlava di 220 dispersi.
Il quotidiano locale Caracol Radio scrive che “la situazione nella città di Mocoa, colpita da una valanga di fango dopo lo straripamento di tre fiumi”, a causa delle intense piogge, è “devastante”. “E’ una tragedia. chiediamo l’Sos”, ha detto il sindaco, Jose Antonio Sanchez, precisando che i quartieri colpiti sono 17. I fiumi straripati, tra cui il Mocoa ed il SanBoyaco hanno invaso e distrutto le case, spazzato via i veicoli e due ponti.