La Corte Costituzionale apre al cognome materno ai figli. I giudici della Consulta hanno accolto oggi la questione di legittimita’ costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova, dichiarando l’illegittimita’ della norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volonta’ dei genitori. Bisognera’ ora attendere il deposito della sentenza, di cui sara’ relatore il giudice Giuliano Amato, per capire quali siano le motivazioni della Corte alla base della decisione presa oggi. Gia’ nel 2006 la Consulta aveva trattato un caso simile, in cui si chiedeva di sostituire il cognome materno a quello paterno: in quell’occasione i ‘giudici delle leggi’ pur definendo l’attribuzione automatica del cognome del papa’ un “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”, dichiaro’ inammissibile la questione sottolineando che spettava al legislatore trovare la strada risolutiva, ma ad oggi, non e’ stata varata ancora alcuna legge sul tema.
La Corte d’appello di Genova era quindi tornata a sollevare la questione di legittimita’ ritenendo vi fossero nuovi presupposti per una pronuncia della Consulta, tra cui la sentenza della Corte europea di Strasburgo che condanno’ l’Italia proprio sulla questione del cognome materno. Il caso in esame davanti ai giudici di Genova riguarda un bambino, nato nel 2012, che ha cittadinanza italo-brasiliana e che, dunque, finora e’ stato identificato con nomi diversi nei due Stati.