“Nessuna attivita’ di spionaggio. Il mio assistito i server all’estero li aveva per motivi di lavoro”. Lo ha detto l’avvocato Stefano Parretta, difensore di Giulio Occhionero, poco prima di entrare nel carcere di Regina Coeli dove e’ previsto l’interrogatorio di garanzia dell’ingegnere nucleare arrestato assieme alla sorella Francesca Maria. “Giulio Occhionero rispondera’ alle domande del gip, ha cose da chiarire: questa e’ una vicenda ancora tutta da scrivere e lui nega di aver fatto alcunche’ di illecito”, ha aggiunto il penalista. Per l’avvocato Parretta “gli indirizzi che il mio assistito aveva sull’agenda sono quelli che tutti noi possiamo avere nel computer”. Il gip Maria Paola Tomaselli, dopo l’interrogatorio di Giulio Occhionero, fara’ anche quello della sorella. All’atto istruttorio sara’ presente il pm Eugenio Albamonte titolare dell’indagine condotta assieme alla Polizia Postale.
Cambia il capo della Polizia postale alla luce dell’inchiesta sul cyberspionaggio. Il capo della polizia Franco Gabrielli ha disposto l’avvicendamento al vertice della polizia postale, e all’attuale direttore, Roberto Di Legami, è stato assegnato un nuovo incarico. Tra i motivi alla base della decisione anche l’aver sottovalutato la portata dell’indagine sullo spionaggio dei politici senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza.