“Non ho nulla di cui vergognarmi” – spiega il sindaco di Melilli, Giuseppe Cannata in conferenza stampa stamattina. Unico argomento: inchiesta sulla discarica Cisma.
“L’ampliamento della discarica Cisma fu autorizzato nel 2014, quando non ero in carica perché sospeso per 20 mesi a causa della legge Severino. In quel periodo non mi sono interessato della vita amministrativa del Comune poiché i miei stessi sostituti svolgevano tutte le attività nel pieno delle loro funzioni in maniera assolutamente autonoma”.
Dichiara di avere la coscienza pulita e a testimonianza racconta di aver “appreso solo verso la fine del mese di agosto del 2015, a pochi giorni dal mio reinsediamento della notifica del decreto assessoriale di autorizzazione all’AIA del 18 agosto 2015 per l’ampliamento. A quel punto – sottolinea – d’accordo con gli assessori e i consiglieri comunali a me vicini, decisi di oppormi al decreto, ma il legale individuato mi fece notare che non sussistevano validi motivi per impugnarlo. Considerato che sarebbe stata una causa velleitaria, con danno per l’erario comunale, decisi di non andare avanti. Mancavano i presupposti giuridici per inoltrare il giudizio al Tar”. E poi interviene sul conferimento del polverino dell’Ilva di Taranto a Melilli, argomento che ha suscitato tantissime polemiche. Cannata ha rammentato di aver inviato, il 16 novembre 2016, una nota ufficiale al Ministero dell’ambiente. “In mancanza di risposte, due settimane dopo ho scritto nuovamente al ministro Galletti e il 20 dicembre mi sono recato a Roma per chiedere delle delucidazioni che, però, non sono arrivate. A fine mese ho appreso dalla stampa che il ministro aveva disposto la sospensione del conferimento del polverino alla Cisma e pertanto non ho inoltrato ulteriori sollecitazioni. I cittadini di Melilli le donne, i bambini e gli anziani – conclude Cannata – vengono prima di tutto, la tutela della salute pubblica è principio irrinunciabile per me e la mia amministrazione”.
Ad alleggerire la posizione di tutti è l’assessore alla Protezione Civile, Nuccio Caminito, che dà il peso della responsabilità politica ad altre persone. “La Cisma Ambiente – ha detto – è titolare di un decreto assessoriale della Regione del 4 gennaio 2007 (quando il sindaco di Melilli era Pippo Sorbello) autorizzata per un bacino da 550 millimetri a metri cubi. Il 2 maggio 2012, a pochi giorni dalle elezioni, l’ufficio urbanistica del Comune rilasciò un parere positivo per l’ampliamento con prescrizioni. Nel febbraio 2015, il Comune di Melilli (sindaco facente funzioni brigadiere Corrado Mascali, assessore all’ecologia Salvatore Midolo e consulente in materia ambientale Daniel Amato) intervenne alla conferenza dei servizi a Palermo, confermando la coincidenza delle aree tra l’ampliamento e il sito originario, dando così il via libera all’ampliamento definitivo della Cisma. La nota del maggio 2012 e il parere espresso in conferenza dei servizi il 13 febbraio 2015 – prosegue Caminito – furono riportati nel decreto autorizzativo integrato ambientale del 17 agosto 2015 per la realizzazione dell’ampliamento della Cisma. Poiché, ribadisco, in quel periodo il sindaco Giuseppe Cannata e i consiglieri Nuccio Scollo, Salvo La Rosa e Sebastiano Gigliuto erano sospesi in virtù dell’applicazione della legge Severino, poi assolti in terzo grado in Cassazione, non hanno alcuna responsabilità su quanto accaduto. La responsabilità politica, pertanto, – conclude Caminito – è di chi ha amministrato nel periodo delle scelte, cioè nel 2012 quando il sindaco era Sorbello e nel 2015 quando a reggere le sorti del Comune fu il sindaco facente funzioni Mascali e assessore all’ambiente Midolo”.