Potrebbe essere stata bruciata viva la donna africana, il cui cadavere e’ stato trovato, ieri mattina, nelle campagne a poca distanza dal Cara, il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone nel foggiano. Il medico legale, infatti, non avrebbe riscontrato sul corpo segni evidenti di violenza: per questo gli inquirenti non escludono che la donna possa essere stata bruciata quando era ancora in vita.
Sara’ l’autopsia, che si svolgera’ nelle prossime ore, a stabilire con esattezza le cause della morte. I carabinieri, intanto, hanno sentito venti persone – tutti immigrati che vivono nel Cara e nel ghetto a ridosso della struttura di accoglienza – che avrebbe detto di conoscere la vittima: era una ragazza nigeriana di circa 20 anni che viveva nell’accampamento che si trova sulla pista di atterraggio dell’ex campo di aviazione ora diventato un Cara. Pero’ gli immigrati avrebbero dato due nomi diversi: nomi che i carabinieri stanno verificando sulla loro banca dati per vedere se, in passato, fosse stata schedata.