Si sono svegliati coperti da uno strato di cenere lavica Catania e molti paesi etnei dopo la violenta e spettacolare eruzione di ieri del vulcano attivo più alto d’Europa. Ma la cenere lavica è arrivata fino a Siracusa.
Oggi cominceranno le pulizie delle strade e la conta dei danni a veicoli, immobili, coltivazioni e altro. La pioggia di cenere e lapilli lavici ha interessato anche l’aeroporto internazionale di Catania, che ieri ha interrotto l’operatività. Cinque voli sono stati o cancellati o dirottati.
Ma lo scalo ha ripreso l’attività a partire dalle 9, come deciso dall’unità di crisi dello scalo, dopo la bonifica della pista e dopo che l’Ingv ha abbassato l’allerta ‘Vona’ (Volcano Observatory Notice for Aviation) per lo spazio aereo, passato dal rosso di ieri all’arancione. Le operazioni di pulizia della pista sono andate avanti per tutta la notte, con l’utilizzo di sei spazzatrici, due mezzi per supporto tecnico e dieci unità, che hanno operato incessantemente per rimuovere una enorme quantità di cenere vulcanica dalla pista, dalla via di rullaggio, dai piazzali aeromobili, e da tutta la viabilità perimetrale.