lunedì in aula

Francofonte, il Consiglio Comunale dice ‘no’ a impianto biogas

Francofonte, il Consiglio Comunale dice 'no' a impianto biogas

E’ stato un Consiglio Comunale a porte aperte e molto partecipato, quello dello scorso lunedì a Francofonte. Unico punto all’ordine del giorno: possibile realizzazione dell’impianto di biometano in contrada San Biagio.
Le prime critiche, già nelle scorse settimane, sono partite dal Movimento Cinque Stelle, in aperta lotta per la realizzazione della struttura. A queste si sono aggiunte anche quelle della rappresentante in Consiglio Comunale del gruppo Mille Papaveri Rossi, Alessia Piccione.
Ieri, alla fine della riunione, tutti i consiglieri hanno manifestato in maniera compatta il loro ‘no’ alla realizzazione dell’impianto, firmando all’unanimità un documento dove si mette nero su bianco dubbi e perplessità su eventuali impatti ambientali che potrebbero esserci in caso di realizzazione dell’impianto.
Questo documento adesso andrà alla Regione che dovrà dare l’ultimo giudizio.
Nel frattempo, l’unico ad aver sempre detto ‘sì’ all’impianto, e cioè il sindaco, Salvatore Palermo, ha fatto un passo indietro.

Dopo i rilievi fatti dall’Arpa, il sindaco scrive, in una lettere indirizzata all’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi per la pubblica sanità: “Le relazioni progettuali evidenziano che il fiume Ossena, posto a valle dell’impianto, riceverà le acque provenienti dalle lavorazioni per la produzione di biogas, delle acque piovane e di quelle dei servizi. Tale soluzione, a parere dell’Amministrazione, è inaccettabile, tenuto conto che in molti tratti tale corso d’acqua, è fonte unica di approvvigionamento per l’irrigazione di impianti di agrumicoltura.
Purtroppo, la legislazione nazionale prima e quella regionale poi, hanno privato, in nome di “interessi superiori” ma in realtà per coprire anni di inefficienze e spesso di nefandezze, le comunità locali di decidere liberamente cosa si potesse o non si potesse realizzare nei propri territori. Questa Amministrazione paga lo scotto di una politica miope che impone e non dialoga, anche sulla scorta dell’emergenza.
Abbiamo sperato che gli organi tecnici (ARPA- Soprintendenza- Genio Civile- etc.) evidenziassero, per le proprie naturali competenze, che il Comune non ha, limiti tali al progetto da renderlo non autorizzabile, ma così non è stato.
Ci impaurisce un impianto in cui l’errore tecnico o l’errore umano possano determinare danni di entità non calcolabile, ma sicuramente ingente”.

E insomma, ultima parola per il momento alla Regione.