E’ la seconda volta in un tempo troppo ristretto: 7 mesi. Per la seconda volta ignoti hanno gettato acido sull’automobile di Salvatore Palermo, sindaco di Francofonte. E’ questo il linguaggio usato in un Terra arida, assetata, impoverita di denaro e cultura. E’ accaduto martedì 21 marzo:
Lo ricordo benissimo – dichiara Palermo a Siracusa Post – Erano le 13.34 quando ho parcheggiato la mia auto e sono entrato in casa.
Parlavo al telefono, avevo appena chiuso una chiamata, quindi non c’è possibilità di sbagliare sull’orario. Dopo 2-3 minuti suona il citofono: era mia figlia che, appena rientrata da scuola, aveva visto la mia macchina ricoperta dal liquido
Parole che fanno venire i brividi. Parole di chi si ritrova a dover fare il proprio lavoro con l’unica colpa di farlo fino in fondo, dovendo anche negare a volte le richieste dei propri concittadini nel rispetto delle regole.
Mi è salita la paura, non posso negarlo. – continua Palermo – Il primo episodio, che si è verificato con la stessa dinamica, l’ho sottovalutato.
Ma stavolta a mettermi sull’allerta sono state le tempistiche, per due motivi. Intanto perchè, alla luce del breve intervallo di tempo, posso dire con certezza di essere stato seguito e io non mi sono accorto di niente. Ma soprattutto perchè a scoprire l’accaduto è stata mia figlia, 2-3 minuti dopo. E se fosse arrivata un minuto prima? E se li avesse riconosciuti? Non voglio fare grandi accuse, ma la mente gioca brutti scherzi e presi dal panico magari gli attentatori avrebbero potuto fare un gesto inconsulto nei confronti di una ragazzina
Alla domanda “sindaco lei ha qualche sospetto?”, la risposta è agghiacciante perchè fornisce una fotografia di un pezzo della Sicilia che purtroppo è sempre esistita e ancora resiste nonostante le battaglia portate avanti negli anni.
La rosa dei sospettati si stringe intorno a 10 nomi – dice Palermo – ma non posso dare una risposta certa. Io ogni giorno mi confronto con i miei concittadini, e ogni giorno mi trovo a dover negare delle cose, respingere richieste e quotidianamente i miei ‘NO’ possono generare reazioni.
Qualcuno mi ritiene incapace, qualcun altro mi sbandiera in faccia il fatto di avermi dato il voto. E, a volte, bastano dei semplici ritardi per trovarsi di fronte a reazioni esagerate. Ma io ogni mattina mi alzo con l’unico obiettivo di fare il mio lavoro e portare avanti questa baracca avendo nelle casse comunali praticamente zero euro
Sono state aperte le indagini. Nei dintorni dell’abitazione di Salvatore Palermo ci sono delle telecamere che sono adesso controllate dalle Forze dell’Ordine, e che si spera possano essere un tassello per risalire ai colpevoli.
Infine, il sindaco di Francofonte lancia un messaggio che non può e non deve passare inosservato:
Noi sindaci, come categoria, siamo lasciati soli da tutti: politica regionale, nazionale e Istituzioni (sebbene non per colpa di Polizia e Carabinieri che operano sul territorio, ma per una questione di sotto organico). Il dramma – continua – non è solo di Francofonte, ma di tutti. Solo l’unione dei cittadini onesti può ribaltare la situazione, solo tutti insieme possiamo sconfiggere la criminalità
Nessuna misura di sicurezza personale per il sindaco che conclude così: “Non sono io ad avere bisogno di più sicurezza, ma il mio territorio”.