Tutto è possibile, non c’è ancora nulla di definito. Ma di certo non ci sarà l’aumento delle accise sulla benzina”: così una fonte di governo descrive lo ‘stato dell’arte’ sugli interventi che l’esecutivo sta studiando per recuperare i famosi 3,2 miliardi (lo 0,2% del pil) che Bruxelles chiede a Roma di mettere ulteriormente sul piatto per salvaguardare l’equilibrio dei conti. Un equilibrio che da oggi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan andrà ad assicurare ai partner Ue durante la riunione dell’Eurogruppo. Mercoledi’ invece, arriverà l’atteso rapporto sul debito e il ‘rapporto paese’, che tornerà a puntare il dito, tra l’altro, sui problemi delle banche e sul ritardo di competitività. Noto è però che, al netto di quello che succederà a Bruxelles tra oggi e mercoledì, i tempi dell’intervento italiano potrebbero dilatarsi rispetto alle richieste dei commissari Ue ed arrivare a ridosso della presentazione del prossimo Documento di Economia e Finanza. Il rischio è altrettanto noto: l’Italia potrebbe incappare nella ‘censura’ Ue ed essere sottoposta a procedura di infrazione. Il tutto con un aggravio notevole di costi soprattutto sul fronte dei tassi.