“Il coraggio e la promessa” è il terzo romanzo di Giuseppe Marletta, ufficiale dei carabinieri, con una grande passione per le buone letture che ha tramutato poi in passione per la scrittura. Tra le sue destinazioni di militare dell’Arma c’è stata anche Siracusa, dove, da settembre 2004 a settembre 2008 ha diretto il Nucleo Investigativo. Nella nostra vetrina dei libri, vi proponiamo la sua ultima fatica letteraria, nella quale si intrecciano il “giallo noir”, la ricerca storica e le vicende umane di un ragazzo e di una ragazza. A seguire una delle tante recensioni sul romanzo di Marletta, pubblicata su “L’Opinione”:
“Esistono libri che, una volta pubblicati e recensiti, grazie al passa parola dei lettori, vengono letti e giudicati in termini positivi dalla critica ufficiale. Questo è il caso del romanzo di cui è autore Giuseppe Marletta, alto ufficiale dei Carabinieri che svolge la sua delicata professione in provincia di Parma, intitolato “Il Coraggio e la Promessa” (edito da Youcanprint).
Il libro è stato recensito sulla pagina letteraria del Corriere della Sera e presenta, sia per la insolita struttura narrativa sia per i temi affrontati sul piano letterario, innumerevoli motivi di interesse. La narrazione è divisa in due parti. Nella prima parte, in un immaginario paese della Sicilia alcuni carabinieri sono impegnati a reprimere il crimine organizzato. Viene commessa una rapina da tre malviventi, e grazie alla testimonianza di un signore, i responsabili del delitto vengono catturati e assicurati alla giustizia. I carabinieri, tra i quali vi è un giovane che presta servizio in Sicilia e proviene da un paese della Emilia Romagna, non riescono ad avere notizia sulla identità del misterioso testimone, che si è dissolto nel nulla, dopo avere collaborato con le forze dell’ordine. A distanza di nove anni, sulla prima pagina del Giornale di Sicilia, uno dei carabinieri, che aveva conosciuto il misterioso testimone, vede sulla prima pagina del giornale la foto di un uomo ucciso al mercato da un assassino, che gli aveva sparato in faccia, sfigurandolo, ma venendo comunque identificato nel misterioso testimone, grazie al quale, nove anni prima, era stato possibile scoprire la identità degli autori della rapina. La narrazione nel libro di Marletta è basata sulla difficile indagine intorno alla morte di una persona, dalla identità sconosciuta e misteriosa. Grazie alla collaborazione di un uomo semplice, le forze dell’ordine riescono a scoprire il responsabile del delitto. In questa parte del libro vi sono riflessioni degne di attenzione sul codice di onore su cui si fonda la ‘ndrangheta e sul sistema della omertà, che ne rafforza il potere di controllo sulla realtà meridionale.
Pellegrino, il semplice cittadino siciliano, collaborando con le forze dell’ordine, mette in discussione il sistema della omertà. In seguito, i Carabinieri della città siciliana per proseguire le indagini sono costretti a spostarsi in diverse città meridionali. Questo fatto consente a Marletta di sviluppare una riflessione intellettuale sulla questione meridionale, con lo stato unitario che dopo il risorgimento, deludendo le aspettative degli intellettuali meridionali, impose le tasse e fu fermo nel reprimere il fenomeno del brigantaggio; sulla rivolta di Reggio Calabria negli anni settanta; sulla scelta di creare l’industria dell’acciaio a Taranto, pur di favorire lo sviluppo economico con i danni ambientali enormi e irreparabili che ne seguirono. Grazie agli elementi raccolti, i carabinieri alla fine della difficile inchiesta, riescono a scoprire il luogo in cui ha vissuto il misterioso uomo.
L’uomo viveva e abitava in una casa ricavata all’interno di una montagna, in un luogo occulto e impenetrabile. Grazie alle loro inchieste, gli inquirenti scoprono che l’uomo aveva aperto in Calabria una attività commerciale, che, dopo avere subito un tentativo di estorsione da parte degli uomini delle ‘ndrine, aveva dovuto chiudere. Infatti l’uomo, non volendo subire la violenza mafiosa, aveva denunciato gli estorsori, sparendo in seguito, proprio mentre si celebrava il processo contro gli affiliati delle ‘ndrine che con coraggio aveva denunciato alle autorità. Fino a questo punto, che coincide con la prima parte del libro, la narrazione ha la forma letteraria di un romanzo noir. A modificare l’andamento del racconto è un fatto insolito e sorprendente, che suscita suspense nell’animo del lettore e lo tiene inchiodato alla pagina.
Di fronte agli inquirenti, magistrati e alti ufficiali dell’Arma, compare un individuo misterioso, che chiede di poter parlare e si rifiuta di rivelare la propria identità. L’uomo, un signore che dà la impressione agli inquirenti di sapere tante cose sulla identità della persona uccisa, racconta una storia coinvolgente ed emozionante, svelando la reale identità della vittima e narrando la sua storia, fondata su un’improvvisa promessa d’amore e sul coraggio nell’affrontare i nazifascisti.
Va osservato che in molte parti della narrazione, il romanzo, oltre ad avere una forma letteraria che evoca i grandi libri sulla resistenza e il fascismo, di Beppe Fenoglio, di Italo Calvino, di Ignazio Silone e di Giorgio Bassani, ha un respiro epico, poiché presenta la lotta partigiana come una tragica avventura in cui vennero coinvolti i giovani che si schierarono a favore della libertà e della democrazia e contro la tirannide nazifascista. La conclusione di questo libro, bello e emozionante, sorprenderà il lettore, poiché indicherà quanto sia importante, in questo momento di crisi, morale e non solo economica, rinsaldare e rafforzare il sentimento di appartenenza degli italiani alla nazione.
Giuseppe Marletta è un vero scrittore e narratore, che ha saputo creare una forma narrativa insolita, facendo convivere dal punto di vista letterario nel suo libro sorprendente e singolare il genere noir con quello del romanzo storico. Il libro è notevole e merita di essere letto, poiché aiuta a capire aspetti fondamentali della Italia contemporanea, il fenomeno mafioso e la sua origine storica, e della storia del novecento, la lotta di liberazione, la guerra civile e la resistenza, che precedettero la nascita della Repubblica Democratica nel nostro Paese”.