Il festival delle Vie dei tesori da domani al 18 ottobre, torna dunque a Noto per la seconda volta. Lo scorso anno si registrarono ottomila presenze e una ricaduta sul territorio di 119.360 euro.
La capitale del barocco si potrà visitare con coupon validi anche a Ragusa e Scicli, trasformate così in un unico museo diffuso.
Sette i luoghi in programma così descritti dagli operatori del Frestival: “Si può andare in cerca di Madonnine: quella Bianca o della Neve arriva da Noto Antica ed è attribuita al Gagini, come anche l’acquasantiera della piccola San Michele Arcangelo: la madonnina si trova nella chiesa del Santissimo Crocifisso dove è anche la cappella rosa e celeste dei Landolina; sempre dai ruderi arriva la scultura in marmo della Madonna col Bambino dei palermitani Giovanni e Paolo de Battista della Badia Nuova. A Santa Maria dell’Arco, invece, che è stata la prima Chiesa Madre, si scoprono i balconi sul Presbiterio da cui i monaci del vicino convento dei Cistercensi, seguivano la funzione. Dal neoclassico Palazzo Landolina di Sant’Alfano che, tra il 1838 e il 1844, ospitò tre volte Ferdinando II di Borbone e Maria Teresa d’Austria, si passa al delicatissimo Palazzo Trigona che per metà appartiene ancora all’ultima marchesa di Canicarao. Fuori porta, si aggiunge quest’anno il neonato Parco dell’Anima dove si indaga la biodiversità e si coltivano i grani antichi, ma ci si muove anche tra opere d’arte en plein air. Le due esperienze in programma condurranno i visitatori all’ex convento di Santa Chiara, oggi prestato all’arte, che ospita al suo interno il Museo Civico”.
Gli ingressi nei luoghi saranno contingentati e avverranno preferibilmente su prenotazione; saranno disponibili dispenser per la sanificazione delle mani all’ingresso dei luoghi. Obbligatoria la mascherina.