nuova replica

Impianto fotovoltaico alle porte di Canicattini Bagni, la Gis: “Nessun impatto negativo. Parco degli Iblei fermo da 12 anni”

Impianto fotovoltaico alle porte di Canicattini Bagni, la Gis: "Nessun impatto negativo. Parco degli Iblei fermo da 12 anni"

Replica dell’associazione Gis (Gruppo Impianti Solari) di cui fa parte l’azienda titolare del progetto del mega impianto autorizzato nell’area alle porte di Canicattini Bagni alle opposizioni di associazioni ambientaliste e movimenti politici locali.
“Gli impianti solari – viene specificato – non aumentano la temperatura del suolo ma la riducono per via degli ombreggiamenti prodotti dai pannelli. Il parco fotovoltaico non modificherà la biodiversità dell’ambiente e questo emerge chiaramente dal Sia, dalle risultanze della Valutazione di Impatto Ambientale e della Commissione Tecnica Scientifica. Al contrario, proteggerà flora e fauna e consentirà anche la realizzazione di un’oasi per api e l’uso pastorale delle aree grazie ad accordi con apicoltori e pastori locali.
Il suggerimento di realizzare gli impianti nelle cave dismesse – viene poi evidenziato – non è realistico: sono luoghi vincolati dove gli enti competenti negano le autorizzazioni. Inoltre, i costi di realizzazione sono sostenibili solo su impianti fotovoltaici di grossa taglia, che peraltro sono gli unici capaci di contribuire in modo percepibile agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese.
Nella località in questione – prosegue la nota – l’impianto non sottrae terreno all’agricoltura perché non è praticata né praticabile. Non c’è paesaggio rurale da tutelare, come certificato dal parere favorevole della Soprintendenza e l’impianto è reso invisibile da punti di visuale pubblici”.
la localizzazione all’interno del Parco degli Iblei, la Gis chiarisce: “L’istituzione del Parco degli Iblei è ferma dal 2009 e questo perché – si legge nella nota – la creazione del Parco difficilmente si integrerebbe con le attività produttive di aziende e privati che ricadono nel territorio selezionato, motivo per cui sono state presentate una serie di osservazioni critiche che hanno allungato la partica così a lungo che a oggi il Parco non è mai stato istituito.
Nell’urgenza della transizione ecologica – conlude la nota – non si possano attendere altri dodici anni per verificare l’eventuale istituzione di un Parco degli Iblei e poi l’autorizzazione dura 25 anni e, alla fine del ciclo di vita, l’impianto viene rimosso con riduzione in pristino dei luoghi, cosa garantita con fideiussioni”.