Un imprenditore di Messina è stato denunciato dalla Guardia di finanza con l’accusa di estorsione nei confronti di 80 suoi dipendenti e per illecita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini hanno consentito di dimostrare come l’uomo, titolare di una importante catena di supermercati fino al 2016, abusando del suo ruolo e minacciando i dipendenti costringeva questi ultimi a firmare contratti che prevedevano la diminuzione dell’orario di lavoro con conseguente riduzione dello stipendio, nonostante in realtà lavorassero per un numero di ore settimanali ben superiore a quelle previste (40 ore anziché 28). Inoltre, l’adozione di questi contratti, apparentemente per evitare la riduzione del personale e per agevolare nuove assunzioni, ha consentito al datore di lavoro di ottenere dall’INPS un indebito contributo di solidarietà di circa 30.000 euro. Le indagini, avviate sulla base delle segnalazioni pervenute dai lavoratori dipendenti, hanno consentito di accertare gravi irregolarità nelle modalità di sottoscrizione e attuazione del rapporto di lavoro e di rilevare il mancato pagamento di numerose mensilità di salari e stipendi quantificato dai finanzieri in oltre 1,2 milioni di euro.