“E’ davvero un insulto ai cittadini di Augusta la mancanza di monitoraggio della qualità dell’aria in una città dove colossi del polo petrolchimico emettono ogni sorta di fumi e danneggiano la salute dei cittadini. Per questa ragione ho chiesto alla Commissione Europea di intervenire a supporto di un piano di bonifica e riduzione del rischio di contaminazione e di fornire strumenti normativi per la bonifica negli agglomerati industriali e maggiori risorse economiche. Sono al fianco del sindaco Cettina Di Pietro per una vera e propria battaglia di giustizia ambientale”.
A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle che ha depositato in queste ore una interrogazione all’esecutivo europeo per chiedere tra le altre cose, in che modo Bruxelles intenda agire sulle autorità competenti affinché vengano effettuate le bonifiche necessarie. Su Augusta si tratta della sesta interrogazione depositata dall’europarlamentare siciliano.
“Poche settimane fa – spiega Corrao – l’Arpa ha confermato che le tre centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico sono fuori servizio. E non è la prima volta che tali centraline fanno registrare dei malfunzionamenti. L’Arpa sostiene paradossalmente che non siano comprese nel programma per la valutazione della qualità dell’aria, dato che si tratta di strumenti fondamentali per misurare quanto è inquinata l’aria della zona. Tant’è che nel 2017 sono stati registrati 275 superamenti della media oraria dando ad Augusta la maglia nera rispetto all’intera rete regionale. Ma di quanto accade, i cittadini continuano a non sapere nulla anche perché i dati, non vengono mai resi noti. Peccato però che la pubblicazione dei dati è invece prevista dai regolamenti europei. A preoccuparmi – continua l’eurodeputato – è anche l’ultimo studio del CNR sullo stato pessimo del mare.
Lo sversamento dei reflui dell’impianto cloro-soda incontrollato almeno fino alla fine degli anni Settanta ha determinato un grave stato di contaminazione da mercurio nell’ambiente marino della Rada di Augusta. Sono stati recentemente misurati allarmanti livelli di mercurio sia nel mare sia nel comparto ittico. Ma la cosa più allarmante è che lo studio ha rilevato elevati livelli di mercurio nel sangue e nei capelli della popolazione investigata direttamente riconducibili al consumo di pesce locale. Valori che eccedono di molto il valore di sicurezza FAO/OMS, specialmente nei residenti ad Augusta, esponendo i cittadini ad un serio rischio per la salute. Ad oggi manca una direttiva ad hoc sugli agglomerati industriali che preveda controlli più stringenti. Per queste ragioni ho chiesto alla Commissione Europea se esiste un piano di bonifica e riduzione del rischio di contaminazione umana, marittima, ittica nel triangolo Augusta – Priolo-Melilli e quali strumenti normativi europei ad oggi possono essere utilizzati per verificare la necessità di una bonifica negli agglomerati industriali e intervenire con maggiori risorse economiche” – conclude l’europarlamentare.