Nel quarto trimestre del 2016 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% rispetto al quarto trimestre del 2015. Lo rende noto l’Istat precisando che nella stima preliminare del 14 febbraio, le statistiche indicavano un identico aumento congiunturale dello 0,2% ma una crescita tendenziale maggiore, pari all’1,1%. La variazione congiunturale segna un rallentamento rispetto al +0,3% del secondo trimestre.
Nel 2016 il Pil italiano corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell’1,0%. Lo comunica l’Istat spiegando che il 2016 ha presentato due giornate lavorative in meno rispetto al 2015. Il risultato, spiega l’Istituto di statistica, è coerente con la stima del Pil diffusa il primo marzo, pari a +0,9% di crescita annua (dato grezzo non corretto).
ANCORA LONTANO LIVELLO PRE-CRISI Nonostante la ripresa dell’ultimo biennio, il livello del Pil italiano del 2016 “è ancora inferiore di oltre il 7% rispetto al picco di inizio 2008 e solo nel 2016 ha superato quello del 2000”. Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi, presentato a Roma. “In Spagna il recupero è quasi completo, mentre Francia e Germania, che già nel 2011 avevano recuperato i livelli precrisi, segnano progressi rispettivamente di oltre il 4% e di quasi l’8%”, si legge nel testo.
La variazione acquisita del Pil per il 2017 e’ pari a +0,3%. Lo calcola l’Istat confermando le stime preliminari sull’andamento dell’economia italiana. La crescita acquisita è quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.