Rilanciare l’economia in Sicilia è possibile, superare la crisi agricola risulta necessario per salvaguardare l’occupazione. Questo, in estrema sintesi, il dibattito che si è tenuto durante una tavola rotonda organizzata dalla Flai Cgil di Siracusa, tenuta al cinema Odeon di Lentini, alla quale hanno partecipato i segretari Flai di Catania e Caltagirone, rispettivamente Pino Mandrà e Nuccio Valenti, i segretari generali di Cgil di Caltagirone e Siracusa, Salvatore Brigadieci e Roberto Alosi, il segretario regionale Flai, Alfio Mannino e il segretario nazionale Flai, Giovanni Mininni.
“La crisi viene da lontano, con chiare responsabilità politiche e imprenditoriali, a causa anche dell’assenza di politiche di aggregazione dell’offerta e di marketing, per il gap infrastrutturale, per la cattiva gestione di risorse pubbliche, fondi europei in particolare – ha sintetizzato Bellinvia, segretario della Flai siracusana – In tutto questo è ovvio che i braccianti agricoli, parte più debole della catena, ne piangano le conseguenze; tra queste, anche la perdita di reddito e l’impossibilità di accedere alla disoccupazione agricola se il numero di giornate lavorative risulta inferiore rispetto alla soglia minima”. Durante i lavori è stato riferito del Piano di sviluppo rurale 2013 /2020 che prevede misure per il rilancio del comparto pari a 2 miliardi e mezzo.
“Una grande opportunità – ha rimarcato il segretario generale della Cgil siracusana, Roberto Alosi – ma occorre un volo con il governo della Regione per non ripetere errori già commessi e per fare in modo che tali risorse diano realmente risposte al mondo del lavoro, difendano l’occupazione e tutelino i braccianti”.
Tra gli argomenti: caporalato, lavoro nero e legge Fornero, tutte misure che in qualche modo hanno impantanato il mondo del lavoro.