Ieri il blitz in contrada San Demetrio

Lentini, finisce la latitanza di Salvatore Raiti uomo del clan Nardo

Lentini, finisce la latitanza di Salvatore Raiti uomo del clan Nardo

Era riuscito a sfuggire alla cattura il 27 aprile del 2016 quando figurava tra le 17 persone destinatarie di provvedimento di fermo nell’ambito dell’operazione “Uragano”. Si tratta di Salvatore Raiti, 32 anni, ritenuto dagli inquirenti affiliato al clan Nardo. Per sei mesi è riuscito ad evitare la cattura, ieri, però, il blitz decisivo della Polizia in una casa di campagna di contrada San Demetrio, a Lentini, che ha portato all’arresto dell’uomo. Convulse le fasi della cattura: Raiti, non appena si è reso conto di trovarsi in trappola, ha provato a scappare per gli agrumeti che circondano l’abitazione, ma invano. Immediato è scattato il dispositivo messo a punto dalla Squadra Mobile e dal commissariato di Lentini e Raiti è stato accerchiato e bloccato. Insieme a lui è stato arrestato per favoreggiamento personale il proprietario della casa, Sergio Furnò, 32 anni, anch’egli di Lentini, con precedenti penali. Denunciate per lo stesso reato altre due persone trovate in compagnia di Raiti al momento del blitz. La casa di contrada San Demetrio, secondo gli investigatori, non sarà stata l’unica in cui Raiti ha soggiornato durante la sua latitanza; una casa, hanno riferito, dotata di ogni confort: dal tv 60′ alla play station. A rendere più sicura la sua permanenza in quella casa, inoltre, c’era un sistema di videosorveglianza e la presenza di alcuni cani di grossa taglia all’esterno, a vigilare sui tentativi di “ingresso” di persone indesiderate. Gli investigatori considerano Raiti elemento di collegamento tra i “senatori” del clan e il gruppo operativo oltre che un esperto in tema di latitanza, visto che, come ha ricordato il dirigente del commissariato di Lentini, quando era molto giovane aveva favorito la latitanza di Alfio Sambasile, esponente di spicco del clan Nardo. Raiti, dopo la cattura è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca, a Catania; Furnò, invece, è stato ristretto a Cavadonna. Nel corso del blitz sono stati sequestrati i telefoni cellulari degli arrestati e dei denunciati e ad uno dei denunciati anche la somma di 680 euro in contanti.