E’ un no deciso quello che i deputati regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, Paolo Ficara, Maria Marzana, Pino Pisani, Eugenio Saitta, Stefano Zito, Giorgio Pasqua, e Giampiero Trizzino, esprimono riguardo la creazione di un impianto di gassificazione in contrada Coda di Volpe a Lentini.
“Il problema dei rifiuti in Sicilia – affermano – non si può affrontare in questo modo”.
La discarica della famiglia Leonardi, la più grande della Sicilia orientale, è un bacino in cui conferiscono buona parte dei comuni siciliani, circa 290. Proprio per questo il gruppo imprenditoriale ha già ottenuto dalla Regione Siciliana 3 ampliamenti ed è in attesa di ottenere le autorizzazioni per la creazione di altre 3 nuove vasche per un totale di oltre 4 milioni di metri cubi, che consentirebbe all’azienda di poter continuare a lavorare per almeno altri 5 anni.
Ma la Regione e i Comuni non hanno, secondo i pentastellati, sin qui puntato con forza sulla raccolta differenziata, con lo sviluppo di cicli virtuosi e piattaforme di riciclo come dimostrano i dati sulla differenziata nel 2019 forniti dal dipartimento acqua e rifiuti con Catania è ferma all’11%, Messina è al 23, Siracusa sfiora appena il 30 e Palermo non arriva nemmeno al 20.
I deputati del Movimento 5 Stelle sollevano, infine, perplessità sulle poche indicazioni fin qui emerse sulle caratteristiche dell’impianto e sul luogo in cui questo dovrebbe sorgere: “Non è chiara – spiegano – né la quantità di rifiuti in entrata né la loro provenienza, così come contestiamo il luogo scelto. L’impianto, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe sorgere tra l’oasi del Simeto, l’area protetta dei Pantani Gelsari e la Azp (Zone di Protezione Speciale) Biviere di Lentini. A quasi 2 km sia dall’impianto di biostabilizzazione (di proprietà della “Sicula Trasporti”) in contrada Vaccarizzo, sia dalla discarica di Grotte S. Giorgio. Inoltre non è specificato quali siano le quantità di syngas, di vapore e di elettricità prodotti.
Il nostro è un no deciso e motivato e, se necessario, faremo le barricate politiche in tutte le sedi istituzionali, da Roma a Palermo, affinché il territorio al confine tra Siracusa e Catania non diventi la discarica e l’inceneritore di tutti i rifiuti siciliani”.