Fumata nera per la vertenza dei 18 lavoratori delle mense Isab Lukoil per i quali la Pellegrini S.P.A. ha avviato la procedura di licenziamento collettivo. La trattativa si sposterà ora all’Ufficio del lavoro. La procedura è stata aperta il 24 gennaio scorso a causa – riferisce l’azienda, di una riduzione di oltre il 70 % dei pasti consumati nelle mense aziendali, a seguito dell’introduzione dei buoni pasti da parte di ENI Versalis, Priolo Servizi, ISAB, ERG) .
Filcams Fisascat e Uiltucs, hanno suggerito alla Pellegrini di rilanciare l’offerta della mensa, aprendo sempre più all’indotto della zona industriale e proponendo anche nuovi servizi come la pizzeria.
Così Stefano Gugliotta, Filcams CGIL, Teresa Pintacorona, Fisascat CISL e Anna Floridia, Uiltucs UIL: “Il diritto alla mensa e quindi al pasto caldo per i lavoratori, è un diritto conquistato da dure battaglie sindacali e non può assolutamente essere messo in discussione dall’introduzione dei buoni pasto; il riconoscimento ai lavoratori di quello che si può definire un salario aggiuntivo, oggi rischia di mettere in discussione il diritto alla mensa e quindi di consumare un pasto in un luogo igienicamente garantito oltre a mettere in discussione tanti posti di lavoro dei lavoratori delle mense. Occorre da subito che l’ISAB metta in campo ogni opzione che garantisca il proseguimento di un diritto alla mensa, investendo con ENI Versalis, Priolo Servizi, ed ERG e tutte le aziende del petrolchimico nelle mense aziendali le ingenti somme che stanno risparmiando con l’introduzione dei buoni pasto. In assenza di un urgente riscontro alla richiesta di incontro con ISAB, non esiteremo a proclamare lo sciopero dei lavoratori delle mense con manifestazioni davanti agli ingressi di tutto il petrolchimico”.