E’ arrivata l’ora della sfida in Aula per il premier Giuseppe Conte dopo la rottura con Matteo Renzi che ormai appare insanabile. Nonostante anche Nicola Zingaretti abbia fatto appello alle “forze democratiche, liberali e europeiste” ad un unità “per salvare il paese”, i numeri soprattutto al Senato sembrano garantire, anche grazie all’astensione di Iv, una maggioranza relativa, che basta per tenere in piedi il governo ma non a risolvere i problemi.
Il premier si presenterà alle 12 alla Camera e domani mattina al Senato e rilancerà la sua azione di governo. Ma se alla Camera Iv mostra crepe – dopo Vito De Filippo oggi anche Michela Rostan annuncia che voterà la fiducia – al Senato il gruppo di Matteo Renzi al momento tiene. E non appare all’orizzonte, dopo che l’Udc si è sfilato, un gruppo di costruttori in grado di garantire una maggioranza assoluta al Senato, dove si giocherà la vera partita. I numeri certi a Palazzo Madama, a quanto emerge anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D’Incà e i capigruppo, parlano di 151 senatori.
Sta a guardare al momento il centrodestra, che in questi giorni, con vertici continui, ha ribadito la compattezza della coalizione da Fi all’Udc.