L’annuncio per la ricerca di personale per l’accoglienza in un lido di Marzamemi è apparso qualche giorno fa sulla bacheca del titolare. Richiesta la conoscenza della lingua inglese e fin qui nulla di strano. L’altra richiesta è che la figura ricercata deve essere ricoperta da una ragazza o da un gay. Ecco allora che scoppia la polemica: la notizia rimbalza in poche ore sulle agenzie stampa e arriva fino alle cronache nazionali, trovando spazio anche sulla rubrica “27sima ora” del Corriere della Sera.
Il titolare del lido, Gigi Tropea, – come riporta l’Ansa – non si scompone e dichiara: “Non sono libero di cercare per il mio locale il personale che voglio? Gli omosessuali sono molto meglio, si porgono gentilmente, hanno un estro che gli uomini non possiedono e, in questo momento, sono i padroni del mondo”.
Non ci sta invece il presidente Arcigay Armando Caravini secondo il quale si tratta di una discriminazione al contrario: “Quella scritta si poteva evitare, anche perché di bella presenza, educati e gentili possono essere allo stesso modo sia ragazzi etero che omosessuali”. Caravini sospetta che, vista la crescita del turismo Lgbt nella zona, “non è da escludere che l’imprenditore stia cavalcando l’onda di una realtà già consolidata nel territorio, negli ultimi anni anche più di Siracusa o di Catania”.