“Il Presidente Musumeci revochi le autorizzazioni al mega impianto fotovoltaico industriale alle porte di Cani-cattini Bagni, comprendendo anche territori dei Comuni di Noto e Siracusa. Uno scempio che va subito fermato e, soprattutto, un sistema che necessita di essere regolamentato con una legge che salvaguardi i territori e i modelli di sviluppo sostenibile che le comunità si sono date per il loro futuro”.
Questo il messaggio partito questa mattina durante la mobilitazione in Contrada Bosco di Sopra – Cozzo Guardiole, sull’altopiano ibleo, promossa dai Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, assieme all’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”, e che ha visto la partecipa-zione delle associazioni ambientaliste, sociali e culturali dell’area interessata, tra queste l’Ente Fauna Siciliana, Legambiente, Natura Sicula, Slow Food, e ancora gli Scout dell’Agesci Canicattini 1, il Gruppo canicattinese di Protezione Civile, la Rete dell’Eco Museo degli Iblei, l’associazione “Aditus in Rupe”, Italia Nostra, ricercatori e studiosi del territorio, gruppi di sportivi, il movimento Giustizie & Libertà, organizzazioni sindacali, imprese dell’accoglienza e semplici cittadini. A loro si sono uniti i parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Stefano Zito e Giorgio Pasqua.
“Questo è un territorio che vuole decidere sul proprio futuro – ha rimarcato il vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta – e non può continuare a subire scelte calate dall’alto. Il Presidente Musumeci deve porre fine a questo scempio, fermando impianti come quello della Lindo di 100 ettari e gli altri progetti che sono già stati presentati in Regione, regolamentando da subito questo sistema. Esistono spazi alternativi ai terreni agricoli e di pregio naturalistico, come le aree dismesse nelle zone industriali, le cave minera-rie ormai chiuse, le ex discariche e così via, ma non si può distruggere l’ecosistema, la bellezza di un territorio come quello degli Iblei, espiantando migliaia di piante secolari di carrubo e di ulivo, deturpando un patrimonio naturalistico, paesaggistico, archeologico e storico come quello dell’altopiano ibleo inserito nel futuro Parco Nazionale degli Iblei in discussione al Ministero della Transizione Ecologica, dove tra l’altro siede anche la stessa Regione».
“Il progetto della Lindo – hanno aggiunto il Sindaco di Canicattini Bagni, Miceli, e gli altri amministratori presenti – non porta nessun beneficio né occupazionale né tantomeno economico alle nostre comunità che vogliono continuare a parlare di sostenibilità, belle paesaggistiche, beni culturali, di cibo di qualità ed eccellenze agroalimentari. Questa la ricchezza e il futuro dei nostri territori per i nostri giovani”.
Nei prossimi giorni, è stato annunciato, seguiranno altri incontri ed iniziative allargando il coinvolgimento della mobilitazione per salvare gli Iblei.