Beni per un valore di 10 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Messina a Domenico La Valle, 60 anni. L’inchiesta, coordinata dalla Dda nasce da una serie di accertamenti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria nel settore del gioco e delle scommesse d’azzardo.
La Valle, imprenditore locale, sarebbe risultato ai vertici del clan mafioso della zona sud della città e avrebbe acquisito il ruolo di riferimento del clan Trovato nella gestione delle bische clandestine, in una prima fase, e nella distribuzione dei videopoker, successivamente.
Dopo circa due anni di indagini, nel febbraio 2018, poi confermata in appello a gennaio 2019, a carico dell’imprenditore è arrivata una sentenza di condanna a 13 anni per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, violenza privata, gioco d’azzardo, reati fiscali, usura e lesioni.
La Valle avrebbe imposto la collocazione delle apparecchiature presso gli esercizi commerciali della zona e garantito agli esercenti accondiscendenti di poter godere della protezione mafiosa del clan. La protezione si realizzava anche attraverso servizi di vigilanza e ronde notturne.
La Valle poteva disporre di grosse risorse finanziarie, anche rese accessibili agli esponenti del clan, per il suo ruolo di “cassiere”. Per evitare i sequestri inoltre l’imprenditore mafioso si serviva di fidati prestanome.
Dalle indagini è emersa una situazione di assoluta sproporzione tra i redditi leciti e il patrimonio accumulato.