A Paternò (Catania) tre persone sono state arrestate dai carabinieri della stazione Biancavilla con l’accusa, in concorso tra loro, di violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo. Le indagini, condotte dalla Procura di Catania, sono partite dopo la denuncia di una madre di Biancavilla, presentata ai carabinieri, allarmata dall’adescamento subìto dal figlio minore attraverso “Facebook” da parte di un adulto di Paternò il quale, dopo generiche presentazioni, aveva cominciato a condividere le foto del figlio sul suo profilo. I carabinieri hanno così scoperto che sul profilo Facebook dell’indagato c’erano foto pubbliche di alcuni minorenni a torso nudo e che l’uomo era stato condannato per una violenza sessuale ai danni di minori commessa nel 1995. Dagli accertamenti sui contenuti dei dispositivi mobili usati dall’indagato sono emersi inoltre frequenti contatti tra maggiorenni e minori. Di particolare interesse investigativo è risultato poi un gruppo “WhatsApp” (chiamato “gruppo di amici”) con messaggi di altri adulti partecipanti, successivamente identificati. Gli investigatori, colpiti dalla singolare partecipazione al gruppo WhatsApp sia di adulti che di ragazzini, hanno constatato dal contenuto dei messaggi una frequentazione ‘ambigua’ tra gli stessi.