Violenza sessuale e omicidio aggravato. Il processo a Raimondo Caputo, il presunto orco di Caivano, in provincia di Napoli, parte questa mattina davanti alla V Corte d’Assise di Napoli. L’uomo e’ accusato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo, 6 anni, lanciandola dall’ottavo piano dell’isolato C del Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014, dopo ripetuti abusi sessuali. Imputata con lui c’e’ Marianna Fabozzi, l’ex compagna e madre della migliore amica di Fortuna, che sarebbe stata violentata con le sorelline da Caputo; la donna e’ accusata di favoreggiamento nella violenza sessuale continuata nei confronti delle tre figlie. Fortunata, detta in famiglia Chicca, sarebbe stata uccisa perche’ avrebbe rifiutato l’ennesima violenza sessuale e Tito’, cosi’ e’ soprannominato Caputo, in preda alla rabbia, l’avrebbe sollevata e scaraventata nel vuoto. I difensori di Caputo, Salvatore Di Mezza, e di Marianna Fabozzi, Paolino Bonavita, hanno annunciato che chiederanno perizie psichiatriche per i due. Testimoni chiave nell’inchiesta sono le figlie di Marianna Fabozzi che sono gia’ state ascoltate da giudici, pm e da psicologi, anche in incidente probatorio: non testimonieranno in aula. Il giudice per le indagini preliminari che aveva rinviato a giudizio i due aveva ammesso come parte civile Pietro Loffredo e Domenica Guardato, genitori di Fortuna, i nonni della bambina, e il tutore dei figli di Marianna Fabozzi e Gennaro Giglio, ossia le tre bambine che hanno testimoniato contro Caputo e per la morte di Antonio, deceduto a 4 anni il 27 aprile 2013 un anno prima di Fortuna, in circostanze analoghe. Su questo caso sta indagando la Procura di Napoli.