Già nell’ottobre 2016 la Guardia di Finanza aveva sequestrato a questa famiglia di “caminanti” beni per oltre 840.000 euro, oggi è arrivato il provvedimento di confisca a firma dei giudici Carla Frau, Concetta Zimmitti e Antonella Coniglio che hanno ritenuto incompatibile l’entità dei redditi dichiarati rispetto alle liquidità possedute. Il decreto è a carico dei coniugi Antonino e Maria Fliasché, di 36 e 34 anni, a carico dei quali i magistrati, inoltre, hanno disposto l’applicazione della misura di prevenzione personale di 2 anni dell’obbligo di dimora nel comune di Noto.
Le indagini economico patrimoniali, coordinate dal Procuratore Capo, Francesco Paolo Giordano, e dirette dai Sostituti Procuratori, Vincenzo Nitti e Andrea Palmieri, hanno ricostruito il patrimonio finanziario e immobiliare della coppia, residente a Noto senza fissa occupazione, che, nell’arco di qualche anno, sarebbe riuscita ad accumulare un patrimonio di oltre 840 mila euro, frutto di numerose attività delittuose.
Antonino Fiasché è ritenuto socialmente pericoloso per il gran numero di reati commessi, tra cui la “truffa dello specchietto”, risse, porto d’armi in assenza di autorizzazioni, furti, violazioni di sigilli e alle misure di prevenzione personali, in tutta Italia.
Le Fiamme Gialle di Noto avrebbero dimostrato come i redditi percepiti dall’uomo, come bracciante agricolo saltuario, non sarebbero stati sufficienti al sostentamento minimo del nucleo familiare né avrebbero potuto giustificare gli acquisti e gli investimenti effettuati negli anni.
