Operazione "Maschere nude"

Pachino, indagati ex sindaco e consiglieri

Pachino, avvisi conclusione indagini per ex sindaco e consiglieri

Avvisi di conclusione indagini notificati ieri ad amministratori e consiglieri comunali attuali e passati di Pachino. Sono accusati di concussione in concorso nell’ambito dell’Operazione “Maschere nude” condotta dalla Squadra Mobile di Siracusa e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino, e coordinata dalla Procura di Siracusa. Gli indagati sono l’ex sindaco, Paolo Bonaiuto, l’ex assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo , oggi consigliere comunale, Salvatore Spataro, il consigliere comunale Massimo Agricola e Salvatore Giuliano, 54 anni, già noto alle forze dell’ordine.
Secondo l’accusa, che si è avvalsa di intercettazioni ambientali e telefoniche, Bonaiuto, all’epoca sindaco, Agricola in qualità di consigliere comunale, Giuliano e Spataro nelle vesti di intermediari, avrebbe costretto un imprenditore, titolare di una ditta aggiudicataria del servizio di Noleggio service per la manifestazione dell’agosto pachinese 2012 per 30.250 a versare una tangente pari a 10.000 euro sotto la minaccia della mancata emissione del mandato di pagamento.
La mazzetta sarebbe stata poi suddivisa tra Bonaiuto e Agricola, mentre un’altra tranche sarebbe andata a Spataro, che l’avrebbe divisa con Giuliano.
Nell’ambito della stessa indagine è stata scoperta un’attività di spaccio di droga, cocaina, hashish e marijuana. Coinvolto Giuliano, oltre a Massimo Vizzini, 43 anni, Maria Parisio, 48 anni, Sebastiano Meli, 51 anni,Salvatore Palermo, 31 anni e Salvatore Cannavò, 52 anni. Questi ultimi due catanesi. Gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero detenuto e ceduto droga da dicembre 2013 a febbraio 2014. In particolare Giuliano e Spataro avrebbero acquisito la disponibilità di considerevoli quantitativi di cocaina e marijuana, poi immessi sul mercato di Pachino e dei comuni vicini. Giuliano avrebbe curato lo spaccio al minuto, al fine di non attirare le attenzioni delle Forze di Polizia.
Coinvolto un altro gruppo di persone all’interno del quale Sebastiano Meli, anello di congiunzione con l’hinterland catanese, avrebbe provveduto ad effettuare consegne di droga e a riscuotere il denaro della vendita dello stupefacente da Vizzini e dalla convivente Parisio. Le responsabilità del gruppo sarebbero state comprovate da attività tecniche ma anche dall’arresto in flagranza di reato di alcuni suoi componenti, trovati in possesso di ingenti quantitativi di stupefacenti e dal sequestro di 18 grammi di cocaina e 2 kg di marijuana. Le intercettazioni avrebbero fatto trasparire un rapporto duraturo e consolidato nel tempo tra gli indagati, basato sulla reciproca fiducia, ed avente come fine il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti tra Catania-Pachino-Portopalo con un profitto di migliaia di euro.