Sono stati rinviati a giudizio, dal Tribunale di Catania, Salvatore Giuliano (ritenuto dagli inquirenti esponente di spicco della criminalità organizzata di Pachino) e il figlio Gabriele per la tentata violenza privata e le minacce di morte, aggravate dal metodo mafioso e dall’appartenenza al clan, nei confronti dei giornalista Paolo Borrometi.
Giuliano, già condannato per svariati reati, aveva più volte minacciato di morte Borrometi a seguito di alcuni suoi articoli d’inchiesta.
Parti civili sono state ammesse, oltre al giornalista, anche la Federazione Nazionale della Stampa italiana, l’Associazione Siciliana della Stampa e l’Ordine nazionale dei Giornalisti.
“Ancora una volta i rappresentanti dei giornalisti italiani saranno al fianco di un collega che con il suo lavoro ha contribuito a illuminare le periferie del malaffare. I colleghi non sono soli: ogni qualvolta qualcuno tenterà di intimidire, in qualunque modo, un cronista deve sapere che tutta la categoria si schiererà dalla parte del diritto-dovere di informare”, commentano Fnsi, Assostampa Siciliana e Ordine.
La prima udienza è fissata per il 12 novembre. Per Borrometi si tratta del settimo processo nel quale sarà chiamato a testimoniare.