Non riusciva a perdonare la sorella e il cognato di aver rinunciato a curare la madre, allora ha ingaggiato un sicario per aggredire fisicamente il cognato. E’ successo a Pachino la sera del 12 ottobre del 2017, ma adesso, a seguito delle indagini della Polizia di Stato, la vicenda ha acquisito contorni netti, e i protagonisti hanno nomi e volti.
A finire in manette Renato Boager, il mandante, di 53 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di estorsione, atti persecutori e lesioni.
La sua era una frustrazione legata anche all’aspetto economico. Non riusciva a credere che la pensione della madre, ormai deceduta, dell’ammontare di 600 euro, fosse servita tutta ed esclusivamente per la cura della donna durante il suo ultimo tratto di vita. Ben presto dalla rabbia, l’uomo è passato alle minacce, pretendendo dalla sorella e dal cognato 4000 euro mensili, somma che peraltro glie è stata consegnata dalla sorella pur di interrompere gli atti persecutori.
Boager, invece, verosimilmente non soddisfatto della somma ricevuta, assoldava un sicario per punire il cognato. E così arriviamo a quella notte del 12 ottobre. Le telecamere svelano un uomo, a volto coperto, che aspetta l’arrivo del cognato, per poi passare alla violenza a suon di mazze.
Nella fuga, però, all’uomo sfugge una scarpa e il volto s’intravede. La Polizia di Stato l’ha riconosciuto in R.D., ed è stato denunciato. Su quest’ultimo è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Avola per il reato di lesioni.
Boager, invece, è stato chiuso in carcere.