Sciolto il Consiglio comunale di Pachino. La decisione è stata assunta dal Consiglio dei Ministri
Questa la nota ufficiale diffusa oggi da Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Salvini, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che espongono il Consiglio comunale di Pachino a compromissioni del buon andamento dell’attività amministrativa, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ne ha deliberato lo scioglimento per un periodo di 18 mesi, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria”. Insieme al consiglio, vanno a casa anche il sindaco e gli assessori.
Forte il disappunto del sindaco, Roberto Bruno: “Si tratta di un provvedimento ingiusto e abnorme, che danneggia l’intera città ed il suo tessuto produttivo.
Io e la mia amministrazione abbiamo sempre lavorato nell’interesse della città e della collettività, nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità. Sciolgono un Comune – continua – per responsabilità di un Consiglio Comunale che era già decaduto per inadempienze e incompetenza. È evidente che si tratta di una operazione politica ad opera di un governo ostile. Leggeremo le carte contenenti non solo i fatti contestati, relativi agli elementi concreti, univoci e rilevanti, ma soprattutto i nomi di quelle persone direttamente coinvolte con i fatti addebitati. Leggeremo le carte attentamente e agiremo, ad ogni livello, per rendere giustizia ad una squadra che ha lavorato con passione, energia e legalità. Affermo con forza che nessuno di noi è stato coinvolto in procedimenti penali: né io, né i miei assessori, né i consiglieri comunali di maggioranza che sono stati al mio fianco fino all’ultimo. Presenteremo – conclude – ricorso rispetto a questo provvedimento”.