La Guardia di finanza di Palermo ha sequestrato l’intero capitale sociale della Metec Spa nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti nella rinascita del polo industriale di Termini Imerese. Il sequestro ha riguardato i due imprenditori Roberto Ginatta e Cosimo Di Corsi, che secondo l’accusa avrebbero distrutta fondi pubblici destinati appunto al rilancio della zona industriale terminata dopo l’abbandono della Fiat.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, riguardano la vicenda della Blutec spa che nel luglio dell’anno scorso avevano già condotto al sequestro preventivo per 16 milioni di euro. Ginatta e Di Cursi avrebbero distratto ingenti finanziamenti pubblici, erogati tramite Invitalia (per conto del ministero dello Sviluppo Economico), per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese, che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva presso gli stabilimenti della ex Fca Italy Spa. Entrambi sono indagati per malversazione a danno dello Stato.
La Metec è un’azienda storica che produce componentistica per automobili, che nasce dall’acquisizione del Gruppo Stola, fondato a Torino nel 1919. Quale holding della famiglia Ginatta è proprietaria, oltre che della Blutec, già in sequestro e attualmente in amministrazione giudiziaria, anche di altre società, tra cui la Alcar Industrie Srl, con sedi a Lecce e Vaie, acquisita per l’80% ad inizio agosto ed operante nella fornitura di carpenteria nel settore delle macchine movimento terra, dei macchinari agricoli e per le costruzioni stradali.