Dati Inps

Pensionati siracusani 400 euro al mese: dilaga la povertà

Pensionati siracusani 400 euro al mese: dilaga la povertà

E’ un territorio in ginocchio quello della provincia di Siracusa così come viene fuori dai dati Inps sui numeri dei disoccupati e dei pensionati forniti dalla segretaria provinciale dello Spi Cgil nel corso di un incontro tenuto ieri a Siracusa sul tema “Disagio, indifferenza, solitudine: partiamo dall’impegno concreto per sgretolare i muri”, organizzato dallo Spi Cgil. Sono 110mila le persone, che vivono di pensione, di queste 8mila pensioni sono di invalidità, quasi 12mila pensioni /assegni sociali, 24mila pensioni di invalidità civile, oltre 38mila pensioni di vecchiaia, quasi 21mila pensioni di reversibilità. La metà dei 110mila pensionati siracusani vive con meno di 750 euro al mese, vale a dire sotto la soglia di povertà. “Un dato preoccupante che diventa ancor più drammatico – commenta la segretaria provinciale Valeria Tranchina si considera che il pensionato oggi rappresenta spesso l’unico percettore di reddito di un intero nucleo familiare, che spesso si occupa di “aiutare” anche le famiglie dei figli disoccupati. E qui si collega l’altro dato preso in considerazione, quello della disoccupazione, che nel territorio della provincia di Siracusa, assume sempre più i contorni di un vero e proprio dramma: il tessuto socio-economico della provincia di Siracusa appare fortemente peggiorato negli ultimi anni: gli occupati sono appena 112.000 (70mila maschi e 42mila femmine), le persone senza lavoro sono circa 100 mila (incluso il 61,2 % di disoccupazione giovanile), numero destinato a crescere vertiginosamente in quanto ogni anno 3.500 giovani si diplomano e non si creano per loro occasioni di lavoro nuovo e aggiuntivo. I disoccupati sarebbero 39mila, contando solo quelli iscritti nelle liste dei centri per l’impiego, mentre le persone che non risultano avere lavoro e reddito sono 117mila. Numeri impressionanti che dovrebbero far riflettere amministratori e politici di questo territorio sulle strategie economiche reali da perseguire ed intraprendere per arrestare un declino sociale ed economico che allo stato attuale appare inarrestabile, ma soprattutto per dare ai giovani un minimo di speranza per il futuro.