L’arresto del sindaco di Priolo Antonello Rizza ieri ha fatto parlare e tanto e continuerà a farlo anche nei prossimi giorni. Arrivata nel bel mezzo di una campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana, per le quali Rizza è candidato nelle fila di Forza Italia, la misura cautelare eseguita ieri dalla Polizia per fatti che risalgono al 2016, ha causato inevitabilmente una serie di interventi, da parte di avversari politici ma anche di esponenti della stessa coalizione nella quale Rizza si è candidato. Si va dall’attacco del M5S con Cancelleri e Di Maio, che stanno portando avanti una battaglia contro gli “impresentabili”, a Fava che chiede le dimissioni di Musumeci. Quest’ultimo non ci sta a diventare obiettivo degli attacchi dei diretti concorrenti alla poltrona di presidente della Regione e si smarca dalla scelta di candidare Rizza: “”Avete visto che avevo ragione io? Rizza aveva chiesto a #Db di candidarsi, l’abbiamo rifiutato”.
E se Musumeci punta il dito, a difendere la scelta di Rizza candidato nella lista di Forza Italia ci pensa Gianfranco Micciché, commissario di Forza Italia in Sicilia: “Quando abbiamo depositato le liste di Forza Italia mi sono assunto la responsabilità dei nomi scelti. Mi piacerebbe che anche la magistratura, ogni tanto, si assumesse la responsabilità delle proprie scelte e, soprattutto, delle proprie azioni. Perché è proprio la magistratura a perdere credibilità quando interviene in piena campagna elettorale con un arresto o con indagini a carico di un candidato. Se un magistrato ha le carte per dimostrare la colpevolezza di qualche politico, non aspetti di sapere con quale simbolo o schieramento costui correrà. Contrariamente, non ci si stupisca se continuerà ad allungarsi il triste elenco di casi di ingiustizia ad orologeria”.
Anche il diretto interessato ha fatto sentire la sua voce attraverso il suo avvocato difensore che ha dichiarato all’Ansa: “Noi siamo rispettosi della magistratura, ma è un provvedimento cautelare che viene notificato nel mezzo di una campagna elettorale e che mi sembra tra l’altro assolutamente sproporzionato”. Così risponde Domenico Mignosa, che con il penalista Tommaso Tamburino assiste il sindaco Antonello Rizza, preannunciando ricorso al Tribunale del riesame. “La legge Severino – annuncia Mignosa dopo avere parlato con il sindaco – consente a Rizza di continuare la sua campagna elettorale, cosa che lui ha intenzione di fare”.