La fermata dell’Isab Lukoil in programma a partire da domani è un “turnaround” che rappresenterà sicuramente una boccata di ossigeno per i lavoratori di un territorio che però da anni vive nell’oblio senza la capacità di immaginare il proprio futuro. A pensarla così è il segretario provinciale della Fiom Cgil di Siracusa, Antonio Recano.
Il segretario della Fiom Cgil, però, fa anche un appunto critico: “A questo territorio – specifica – manca una esplicita caratterizzazione sul futuro posizionamento della raffinazione e della chimica nel contesto energetico nazionale e mondiale, manca un confronto vero sul tema dell’impatto ambientale e della responsabilità sociale di impresa – a partire dalla questione degli appalti – insomma manca una visione di sistema sul futuro. Oggi siamo di fronte ad una transizione energetica epocale che interesserà le modalità di produzione, stoccaggio, trasporto dell’energia che non può essere racchiusa nel solo perimetro della programmazione territoriale o nazionale perché intercetta processi globali che occorre analizzare e gestire. Una transizione – aggiunge – le cui tendenze sono chiare: accelerazione nell’abbandono delle fonti fossili, del carbone e del petrolio; una tendenziale crescita verso l’elettrificazione dei consumi; una nuova centralità delle fonti rinnovabili. Ma al momento sul nostro territorio le raffinerie gridano vittoria.
Finita questa fermata – conclude Recano – riteniamo sia improcrastinabile affrontare senza alibi e tatticismi il tema della” transizione energetica” riprogettando insieme il futuro della raffinazione e del territorio”.