Danni pari a 480mila euro. Questa la stima del disastro alle Saline di Priolo, a seguito dell’incendio che ha distrutto il sito nelle scorse settimane. A dirlo il deputato regionale Giovanni Cafeo, questa mattina, all’ARS durante la seduta della IV Commissione Ambiente e Territorio, alla quale erano presenti anche il direttore della riserva Fabio Cilea, le delegazioni di Enel e Confindustria Siracusa, quest’ultima in rappresentanza delle aziende dell’area industriale di Priolo Gargallo adiacenti al territorio della riserva, Alessandro Biamonte in quanto protavoce del comitato ‘Gli amici della riserva naturale orientata Saline di Priolo’ e il responsabile del servizio riserve della Regione Siciliana Giandomenico Maniscalco.
“Abbiamo analizzato la questione attraverso due strade, la prima legata all’iter burocratico delle autorizzazioni pubbliche necessarie per l’avvio dei lavori e la seconda sulla gestione concreta delle risorse che saranno destinate alla riqualificazione dell’area. Per avviare il percorso di ricostruzione della riserva, è necessario partire dalla progettazione degli interventi previsti, a cura dell’ente gestore – spiega ancora Giovanni Cafeo – e proprio in merito a questi primi interventi la commissione Ambiente e Territorio ha condiviso l’idea di presentare un emendamento al collegato a nome di tutta la commissione per fornire le risorse necessarie alle progettazione”.
“Anche le aziende private si sono dichiarate pronte a sostenere i lavori di riqualificazione della riserva – ha continuato l’On. Cafeo – così come ci aspettiamo da parte del comune di Priolo Gargallo un intervento di forte sostegno, unito al compito di convocare la conferenza dei servizi, passo fondamentale per accelerare l’intero iter amministrativo”.
“Occorre fare in fretta e bene – sottolinea inoltre il deputato regionale Giorgio Pasqua (M5s) – e per poter procedere alla ricostruzione è necessaria la progettazione e l’approvazione in conferenza dei servizi di tutte le opere necessarie, in sintonia tra Comune di Priolo, assessorato regionale Ambiente, ente gestore e privati che vorranno partecipare. Proporre uno stanziamento specifico e farlo approvare dall’Ars prima della pausa estiva è la soluzione per far rinascere un luogo la cui l’importanza naturalistica e scientifica è indiscutibile”.