Una tregua a Ferragosto, ma da questa mattina riparte davanti al municipio di Priolo il presidio dei lavoratori esposti all’amianto a difesa di diritti acquisiti e successivamente negati. Il nodo del contendere, lo ricordiamo, sono i diritti e i benefici previdenziali per i lavoratori occupati nel sito produttivo delle Ex Industrie Meccaniche Siciliane di Priolo, nel quale era stata accertata, dal Ctu nominato dal giudice, la presenza di amianto. E se in prima battuta il tribunale di Siracusa li ha riconosciuti, è poi arrivata la sentenza della Corte di Appello che ha annullato tutto, gettando nello sconforto i 21 lavoratori.
Sono trascorsi oltre 40 giorni di una battaglia iniziata il 6 luglio scorso.
A fianco di questi lavoratori ci sono l’Osservatorio Nazionale Amianto, con il presidente Nazionale, Ezio Bonanni, che insieme al senatore Pisani, ha chiesto al Ministro del lavoro di vigilare affinché l’Inps non revochi le pensioni che ha concesso con autonomi atti amministrativi, il Comitato Tecnico Scientifico, il sindaco, Pippo Gianni e il consiglio comunale di Priolo.
“I lavoratori esposti all’amianto non siano carne da macello” – afferma in modo perentorio Calogero Vicario, coordinatore regionale dell’Ona, che ringrazia tutti coloro che quotidianamente li sostengono: “In tanti ci esprimono solidarietà, piccoli ma importanti gesti che ci incoraggiano a proseguire la lotta”.