la protesta

Priolo, lavoratori esposti all’amianto: sit in e sciopero della fame da 54 giorni

Priolo, lavoratori esposti all'amianto: sit in e sciopero della fame da 54 giorni

Non si arrendono e non solo a parole, ma anche con i fatti. Dal 6 luglio si ritrovano ogni giorno davanti l’ingresso del Comune di Priolo, con nessuna intenzione di cedere. Sono gli 11 lavoratori del sito produttivo Industrie Meccaniche Siciliane, lavoratori esposti all’amianto sul luogo in cui hanno lavorato per decenni, come accertato dal ctu nominato dal giudice. E se in prima battuta il tribunale di Siracusa ha riconosciuto loro i benefici previdenziali derivanti da questa esposizione, è poi arrivata la sentenza della Corte di Appello che ha annullato tutto, gettando nello sconforto i lavoratori.
E se c’è chi non sta più ricevendo l’indennità da esposizione all’amianto, con la paura di dover restituire quanto percepito, c’è anche chi non può usufruire della possibilità del prepensionamento.
Nelle loro parole c’è sconcerto per come la vicenda si è evoluta, ma nessuna intenzione di mollare.
A guidarli c’è Calogero Vicario, coordinatore regionale dell’Ona, che sul volto porta i segni di questa battaglia: barba e capelli più lunghi del solito, il viso un po’ scavato per lo sciopero della fame che sta mettendo in atto insieme a suoi compagni di lotta per difendere diritti acquisiti e successivamente negati, contro quella “sentenza-vergogna”, così la definiscono, che li ha gettati nella disperazione.
Aspettano un decreto di interpretazione del Ministero del lavoro che faccia chiarezza definitiva sulla vicenda. Si fanno forza l’un l’altro questi 11 lavoratori per resistere e fino a quando non arriverà la risposta definitiva dal ministero del lavoro, non si arrenderanno.
“I lavoratori esposti all’amianto non siano carne da macello” – continua a ripetere dal 6 luglio scorso Calogero Vicario che ricorda quanti sono morti per l’esposizione all’amianto e quanti si sono ammalati senza nascondere la paura che anche per loro possa presentarsi un giorno la malattia.