Questa volta il gip Giuseppe Tripi ha rigettato la richiesta dei legali di Antonello Rizza, Mignosa e Tamburino, di consentire in deroga all’ex sindaco di Priolo, candidato nella lista di Forza Italia per le elezioni regionali del 5 novembre, di poter fare comizi a Priolo anche in videoconferenza, servendosi di maxischermi e di sistemi di comunicazione istantanea.
Rizza, infatti, è attualmente sottoposto alla misura del divieto di dimora a Priolo a seguito dell’operazione della Polizia di Stato “Res pubblica”, che, in prima battuta, prevedeva per l’ex sindaco la misura degli arresti domiciliari con l’accusa di aver dato vita ad un presunto giro di appalti pilotati.
Rizza si era dimesso dalla carica di primo cittadino proprio per far cadere le condizioni che rendevano necessari gli arresti in casa, ottenendo una misura meno pesante: il divieto di dimora a Priolo.
La ragione ce la spiega l’avvocato Domenica Mignosa che ha seguito personalmente la richiesta: “Il gip – ci riferisce – ha reputato che la richiesta fosse ostativa delle esigenze cautelari. A questo punto – continua – aspettiamo la sentenza del tribunale del Riesame di Catania, che entro martedì prossimo dovrà decidere se revocare o meno la misura del divieto di dimora”.
Ma c’è ancora un’altra data importante per l’ex sindaco di Priolo: “Il 29 novembre – ci dice l’altro legale di Rizza, Tamburino – sempre il tribunale del Riesame dovrà decidere sull’appello presentato dai Pm contro la decisione del gip Tripi di revocare i domiciliari sostituendoli con il divieto di dimora”.