Ancora sciopero e ancora una mobilitazione, questa mattina, dei lavoratori della Turco Costruzioni davanti alle portinerie dell’Eni-Versalis.
La prima manifestazione risale a circa 7 giorni fa, in risposta a notizie poco confortanti da parte dell’azienda titolare dell’appalto di manutenzione generale edile all’interno del sito industriale di Eni-Versalis a Priolo.
Venerdì scorso si è tenuto un summit di Confindustria, dal quale però non è trapelato nulla. Unica certezza i due stipendi indietro dei lavoratori.
“Nulla di fatto da Confindustria e siamo punto e a capo. Siamo consapevoli di essere di fronte a una vertenza probabilmente non eclatante, in relazione alla dilagante disoccupazione, specialmente nel settore edile – avevano osservato poco tempo fa i segretari generale di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL, Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale – ma a volte è necessario far valere princìpi che una volta erano considerati sacri: certezza del salario su cui si costruiscono le economie familiari e rispetto del contratto in tutte le sue articolazioni. A questo bisogna aggiungere un interrogativo di primaria importanza: ma se non vi è certezza di salario nemmeno per chi lavora per conto dalla prima azienda dello Stato (Eni), da chi dobbiamo aspettarci la normalità? Probabilmente il sistema degli appalti in questa zona industriale, già largamente contestato un miliardo di volte dalle organizzazioni sindacali, forse troppo timidamente, deve essere rivisto integralmente”.