Sarà riaperto il caso della mancata rimozione della cenere di pirite a Thapsos e al campo sportivo ex Feudo, a Priolo dopo che il sindaco Pippo Gianni è stato assolto perché il fatto non sussiste.
Si dovrà inoltre individuare i responsabili e capire che fine abbiano fatto i 18 milioni di euro stanziati a suo tempo per la rimozione della pirite.
“Ringrazio la Procura – ha detto il Sindaco Gianni – per avermi indagato, perché questo ha portato ad un chiarimento nella vicenda. Ho scelto di procedere con il rito abbreviato, sicuro di non avere alcuna responsabilità. E’ stato riconosciuto che in 10 mesi ho fatto quanto possibile, tanto che è stato deciso di inviare gli atti alla Procura per individuare i responsabili.
Dal momento in cui mi sono insediato – ha continuato Pippo Gianni – la mia priorità è stata quella di salvaguardare la salute dei cittadini, tentando di risolvere un problema decennale, cercando e trovando le risorse economiche. E’ stato approntato il progetto, secondo le indicazioni di Invitalia, ente strumentale del Ministero dell’Ambiente, l’unico a poter intervenite in un sito SIN. Abbiamo messo in sicurezza con doppia copertura, resistente agli agenti atmosferici, non solo la pirite abbancata a Thapsos, ma anche quella presente all’interno del campo sportivo ex Feudo. A questo proposito – ha concluso il Sindaco Gianni – abbiamo convocato una riunione con tutti i soggetti interessati, come ARPA, ASP e Genio Civile, per risolvere definitivamente la questione pirite nell’impianto sportivo”.