Da tre, come prevede la legge Madia, a cinque nel consiglio di amministrazione dell’Ias. Questa la denuncia del deputato regionale Vincenzo Vinciullo che ha già dichiarato la volontà di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti.
“Nello stesso tempo, – dice Vinciullo – sono stati dati ampi e maggiori poteri al rappresentante dei privati che, ancorché in minoranza, adesso sono chiamati a determinare il destino della società a maggioranza rappresentata dal pubblico, cioè dalla Regione.
È chiaro che, ancora una volta, la peggiore politica si prostra e si mette in ginocchio davanti alla grande industria, che sono, per inciso, coloro che utilizzano il depuratore e che, da oggi in poi, avranno una posizione di assoluto predominio, anche psicologico, nei confronti del personale.”
L’invito è quello di preparare la gara per l’appalto del servizio di depurazione “dal momento che è evidente che non può essere più dato in gestione alla stessa IAS”.
“A tutti un consiglio: – conclude – quello di procedere velocemente, senza perdere ulteriore tempo, perché gli atti prodotti da organi illegittimi sono anch’essi illegittimi”.