Sono indagati per omicidio colposo i vertici del consiglio di amministrazione della società Bonatti di Parma, per la quale lavorava Salvatore Failla, l’operaio di Carlentini, che morto a febbraio 2016 durante il sequestro da parte di gruppi armati libici. Insieme a lui morì l’altro operaio Fausto Piano. Altri due tecnici rapiti, Gino Policardo e Filippo Calcagno, vennero liberati in circostanze poco chiare.
È la prima volta che in caso di morte di sequestrati viene indagata la società per cui lavoravano. Sul registro degli indagati sono finiti i quattro membri del cda e la stessa Bonatti.
Finora era indagato il manager della Bonatti, Dennis Morson, responsabile della logistica in Libia per conto della società, che è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e violazione delle norme che disciplinano la tutela della condizioni di lavoro. Adesso le indagini si allargano ai vertici del consiglio di amministrazione. Il sequestro in Libia, il 19 luglio 2015, secondo l’accusa, poteva essere evitato se fossero state adottate idonee misure di sicurezza da parte dell’azienda. I carabinieri del Ros hanno sequestrato tutta la corrispondenza digitale intercorsa con l’impianto libico di Mellitah, prima e durante il rapimento dei quattro tecnici italiani.