Sono stati arrestati ieri, dai Carabinieri, P.G. (25 anni residente a Carlentini) e B.A. (27 anni residente a Lentini), entrambi con numerosi precedenti di polizia, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Rimini.
I due sono accusati di rapina aggravata, porto abusivo di pistola e porto abusivo di strumento da punta e taglio atto ad offendere.
Nello specifico, i due sono stati indicati dagli inquirenti come i presunti autori di una violenta rapina in banca, avvenuta alle ore 10.30 circa del 28 maggio 2017, ai danni della filiale della Banca Popolare Valconca, in via Nicolò Tommaseo a Rimini.
La ricostruzione dei Carabinieri vede l’ingresso dei due in banca a volto scoperto, con regolare riconoscimento dell’impronte digitale, che però in realtà non è avvenuto in quanto la macchina non era in funzione. Prima entra il primo malvivente e si avvicina allo sportello chiedendo alla dipendente informazioni per aprire un conto corrente. Poco dopo entra il complice e fa la stessa cosa, fino a quando tira fuori un cutter e lo punto all’altezza del collo della dipendente. I due vanno così dietro la cassa e costringono la donna ad aprire nuovamente la bussola d’ingresso. Ecco entrare a questo punto un terzo complice, con il volto travisato da casco integrale ed armato di pistola; anche quest’ultimo si precipita dietro la cassa, puntando la pistola all’altezza del collo dell’impiegata, intimandole di consegnare tutto il denaro che aveva in cassa per una cifra di circa 19.000,00 euro.
Poi, per continuare a terrorizzare i presenti, le due impiegate e una cliente sono state condotte nell’ufficio del direttore per essere tenute in ostaggio dietro la minaccia della pistola e del taglierino. A questo punto il direttore è stato accompagnato nella stanza dove si trovava il bancomat, ma i rapinatori desistevano dall’intento di asportare il denaro in esso contenuto non appena si rendevano conto che il bancomat era dotato di un sistema di sicurezza temporizzato, che avrebbe consentito di sbloccarlo solo dopo mezz’ora dal comando di apertura.
Infine, prima di allontanarsi dall’istituto di credito, uno dei rapinatori ha legato le mani al direttore dietro la schiena con delle fascette da elettricista, accompagnandolo all’interno del suo ufficio. I tre malviventi hanno minacciato quindi a tutti i presenti di non dare l’allarme prima di dieci minuti, allontanandosi dalla banca.
Risalire ai presunti autori della rapina è stato possibile grazie a un attento lavoro di studio dei tabulati telefonici e delle immagini di videosorveglianza.