Raffaele Marra capo del personale del Comune di Roma, e’ stato arrestato dai carabinieri per reato di corruzione. Il provvedimento restrittivo e’ stato emesso dal gip Tomaselli su richiesta della Procura della Capitale. L’arresto non sarebbe collegato all’indagine sulle nomine decise dal sindaco Virginia Raggi, tra le quali c’e’ anche quella dello stesso Marra, ma riguarderebbe invece un’operazione immobiliare.
L’inchiesta riguarda l’acquisto di un immobile dell’Enasarco, l’ente di assistenza dei rappresentanti di commercio, per il quale secondo l’accusa Marra avrebbe ricevuto una somma dal costruttore Sergio Scarpellini. Anche Scarpellini e’ stato arrestato stamattina. All’epoca dei fatti, Marra era dirigente del Campidoglio e il sindaco era Gianni Alemanno.
Chi e’ Marra: incarichi da Alemanno, Polverini e Raggi
Quella di Raffalele Marra, arrestato questa mattina con l’accusa di corruzione, e’ sicuramente la nomina piu’ discussa dei primi sei mesi di giunta di Virginia Raggi. Il dirigente comunale, infatti, non rientra certo nel profilo del militante tipo del Movimento 5 Stelle, visti i numerosi incarichi ricoperti con altre amministrazioni o enti pubblici guidati dal centrodestra. Un curriculum il suo, che ha sollevato numerose polemiche, anche all’interno del Movimento. Napoletano, 44 anni, Marra si laurea prima in giurisprudenza e poi in economia e commercio. Nel 1991 si arruola nella guardia di finanza dove trascorre circa quindici anni. Dieci anni fa il passaggio alla pubblica amministrazione. Nel 2006 passa alla direzione affari generali del ministero dell’Agricoltura. Due anni dopo, nel 2008, con Gianni Alemanno ministro, va a lavorare all’area galoppo dell’Unione Nazionale Razze Equine, allora guidata da Franco Panzironi, poi condannato in primo grado per la “parentopoli” Ama e oggi a processo per Mafia Capitale. Nello stesso anno trasloca in Campidoglio assieme ad Alemanno, eletto nel frattempo sindaco di Roma: prima va a dirigere il dipartimento casa e poi entra nel Gabinetto del sindaco. Marra pero’ non si ferma: nel 2010 passa in Rai, come consulente dell’allora direttore generale Mauro Masi. L’anno successivo, invece, viene chiamato alla direzione del personale della Ragione Lazio con Renata Polverini Governatrice, nonostante un pronunciamento del Tar che lo valuta “inidoneo” per quell’incarico. Nel frattempo Marra vince il concorso da dirigente comunale, con Ignazio Marino sindaco viene relegato in un ruolo di minore rilievo, alla tutela dei consumatori. La Raggi, invece, si fida di lui, e lo difende anche dalle critiche interne sul suo ruolo piovute da vari esponenti del M5S. La parlamentare pentastellata Roberta Lombardi lo ha definito “un virus” che ha infettato il Movimento. La Raggi prima lo nomina vice capo di gabinetto vicario, poi dopo le polemiche lo sposta alla guida del personale. Anche in questo ruolo pero’ non mancano le grane, nella macrostruttura recentemente varata dal Campidoglio il fratello di Marra, Renato, dirigente della Polizia Locale, e’ stato nominato alla direzione Turismo, scelta che ha fatto scattare un esposto all’Anac del sindacato dei dirigenti pubblici Direr per un possibile conflitto di interessi.