POLITICA

Sicilia, il nuovo governo regionale si è insediato

Sicilia, il nuovo governo regionale si è insediato

Con la prima riunione di giunta, si è insediato ieri pomeriggio a Palazzo d’Orleans di Palermo il nuovo esecutivo regionale guidato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Davanti a giornalisti, cameramen e fotografi, il neo governatore ha speso poche parole per avviare i lavori: “Il momento è drammatico. Abbiamo molte cose da fare, e preferiamo parlare solo quando le cose sono fatte o sono in procinto di essere avviate. Parlare di tutto è come parlare di niente”. Il nuovo governo regionale è composto da 12 assessori, due dei quali sono donne. Si tratta dell’avvocato Gaetano Armao (Forza Italia) indicato come vicepresidente e con la delega all’Economia; l’agronomo Edy Bandiera (Forza Italia) all’Agricoltura; l’avvocato Totò Cordaro (Popolari e Autonomisti) al Territorio e Ambiente; l’avvocato Marco Falcone (Forza Italia) a Infrastrutture e Mobilità; Vincenzo Figuccia (Udc) a Energia e Servizi di pubblica utilità; l’avvocato Bernadette Grasso (Forza Italia) alle Autonomie locali e Funzione pubblica; la farmacista Mariella Ippolito (Popolari e Autonomisti) alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro; Roberto Lagalla (Idea Sicilia) all’Istruzione e Formazione professionale; il colonnello Sandro Pappalardo (Fratelli d’Italia) al Turismo, Sport e Spettacolo; l’avvocato Ruggero Razza (Diventerà Bellissima) alla Salute; l’avvocato Girolamo Turano (Udc) alle Attività produttive; Vittorio Sgarbi (Indipendente) ai Beni culturali e Identità siciliana. Proprio il critico d’arte ha spiegato però che la sua futura permanenza in giunta è strettamente legata all’esito delle prossime elezioni politiche nazionali. In caso di un successo della sua lista, “Rinascimento”, infatti, e una possibile affermazione di Forza Italia, Sgarbi è stato indicato da Berlusconi come possibile ministro dei Beni culturali. In quel caso il critico lascerebbe la Sicilia a favore di Roma. Caso diverso, invece, se dovesse ottenere un posto al senato, al quale preferirebbe il ruolo di assessore. Non avrà esponenti in giunta infine la Lega di Matteo Salvini: una decisione che ha spinto il leghista Tony Rizzotto a lasciare la maggioranza per approdare al gruppo Misto.